Per la prima volta, il debito comune europeo finanzierà un programma di ripresa post pandemia dei Paesi Ue con 750 miliardi di euro.
L’Italia opererà attraverso il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), un vasto programma di riforme - tra cui Pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione, concorrenza, fisco - accompagnato da adeguati investimenti.
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Il piano di intervento europeo è stato chiamato «Next Generation EU» (NGEU), spesso definito dai media «Recovery Fund» (Fondo per la ripresa). Le risorse del NGEU finanzieranno i Piani di intervento di ciascun Paese membro. Il PNRR italiano, presentato alla Commissione il 30 aprile 2021, è stato approvato lo scorso 22 giugno con una valutazione di dieci «A» e una «B». Dopo l’adozione da parte del Consiglio europeo, spetta all’Italia un anticipo del 13% delle risorse destinate al nostro Paese.
Per l’Italia - prima beneficiaria in valore assoluto del Recovery Fund - le risorse disponibili previste dal NGEU nel suo Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF) sono pari a 191,5 miliardi: le sovvenzioni da non restituire ammontano a 68,90 miliardi (36%), i prestiti da restituire a 122,6 miliardi (64%). La dotazione complessiva del PNRR è di 235,14 miliardi, perché ai 191,50 si aggiungono 30,64 miliardi di risorse nazionali e 13 miliardi del Programma ReactEU, il Pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa.
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«Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano. Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti”
M.Draghi, Aprile 2021
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